La passione dei modenesi per la meccanica ha fatto sì che, sin dai primi anni del Novecento, si sviluppassero in città officine e scuderie che sarebbero diventate ovunque famose. Stanguellini, Ferrari, Maserati, De Tomaso, Pagani sono solo alcune di queste.
Per l’appassionato di automobili sono diversi i luoghi in città in cui vivere lo spirito che ha animato questi geni dei motori. In via Paolo Ferrari, il nuovo Museo Casa Natale Enzo Ferrari°° è uno dei più belli del mondo, e ospita numerose vetture entro un’avveniristica costruzione a forma di cofano giallo che si snoda attorno alla casa in cui nacque il Drake. Lontana solo pochi metri, all’incrocio con viale Ciro Menotti, si staglia il bellissimo grattacielo sormontato dal tridente, sede della Maserati. In Corso Canal Grande°° 73 sono ancora attivi i barbieri (Massimo e Stefano, foto 16) di cui si serviva Enzo Ferrari: il loro negozio è completamente arredato con cimeli del Cavallino. La casa di largo Garibaldi 11 era invece l'abitazione del geniale imprenditore. Per chi volesse visitarla, la tomba di Enzo Ferrari e della sua famiglia si trova presso il cimitero di San Cataldo°. Fuori dal centro, ma facilmente raggiungibili in macchina, sono il Museo dell’Auto Storica Stanguellini; la famosa carrozzeria Scaglietti (via Emilia Est, 1163) e il Museo dell’Auto e Moto d’Epoca Umberto Panini.
Per chi può dedicargli il tempo necessario, a Maranello, circa 20 km da Modena, il Museo Ferrari è il vero e proprio tempio dell’automobilismo modenese – non a caso è visitato da centinaia di migliaia di turisti ogni anno.
In regione si segnalano poi: la collezione Mario Righini di Castelfranco Emilia; il Museo Ducati di Bologna; quello della Lamborghini a Sant'Agata; la collezione Nigelli di San Martino in Casola; Maranello Rosso a San Marino e altri ancora.
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[Le immagini da 1 a 15, da 23 a 25 e "MEF" sono tratte dalla pagina Facebook e dal sito internet ufficiale del Museo Casa Enzo Ferrari su gentile concessione (la 2 è di Actualfoto; la 7 di Antonio Cianca); le immagini da 26 a 37 sono dell'Autore dietro gentile autorizzazione dei Musei Panini e Stanguellini]