Una volta nota come Rua Grande, via Farini è dominata dalla facciata, che si staglia sullo sfondo, del meraviglioso Palazzo Ducale°°, perfettamente centrato prospetticamente. Prende il nome attuale da Luigi Carlo Farini, il dittatore dell’Emilia ai tempi dell’Unità d’Italia.
Secondo alcuni, benché la ricostruzione non sia universalmente condivisa, l’incrocio tra la strada e la via Emilia corrisponde a uno snodo centrale dell’urbe romana, i cui resti si troverebbero nel sottosuolo.
Nei pressi di questo importante crocevia stette per secoli la colonna della pietra, oggi esposta nel Museo Lapidario Estense a Palazzo dei Musei°: si tratta di un alto ceppo che ricorda la fossa comune qui sita in cui vennero gettati molti nemici tedeschi ai tempi delle lotte col Barbarossa. Qui, nel 1599, dalla facciata del Palazzo Ducale°° in sistemazione, si spararono delle cannonate per uccidere Marco Pio, il signore di Sassuolo che rischiava di minare i domini estensi sulle colline.
Bello il palazzo d’angolo con via Emilia°°, cosiddetto Gilly-Cloetta (già sede, nel XVIII secolo, di un teatro, poi riedificato da Cesare Costa nel 1862), col terrazzino e curiose teste sopra le finestre, nonché un passaggio interno decorato che collega via Farini e via Emilia°°. Al numero 12, palazzo Rangoni Machiavelli, bell’esempio di dimora nobiliare seicentesca (pregevole in particolare il salone delle feste). Quasi al termine della strada, prima di largo San Giorgio°, ha sede la premiata Salumeria Giusti, la più antica d’Europa, essendo stata fondata (ed è ancora in piena attività!) nel 1605.