Lo spazio aperto su via Emilia°° immediatamente sotto la Ghirlandina è denominato piazza Torre, il luogo migliore da cui ammirare lo splendore del campanile.
Al centro è posta la statua, realizzata dal Cavazza nel 1860, del poeta modenese Alessandro Tassoni (1565-1635), autore del poema eroicomico La secchia rapita, sulle vicende della guerra trecentesca con Bologna.
Contro la parete della Ghirlandina, è il Sacrario dei Partigiani: le foto dei caduti durante la guerra di Resistenza ricordano il loro sacrificio e il conferimento alla città della Medaglia d’Oro al valor militare, nel 1947. Al di sopra, una lapide rimanda alle vicende risorgimentali: la cacciata dei Duchi Austro-Estensi, i plebisciti di annessione al Regno d’Italia e la visita di Re Vittorio Emanuele II.
Affisse al lato del Palazzo Comunale sono invece altre due targhe. Una, molto recente, commemora l’eroismo degli Internati Militari Italiani durante l’ultima guerra mondiale. L’altra il sacrificio dell’editore Angelo Fortunato Formiggini (ideatore della popolare ‘Collana del ridere’): colui che, per protesta contro le leggi razziali antisemite si gettò, il 29 novembre 1938, da una finestra della torre. Il nome che volle dare al lembo di suolo in cui si schiantò fu, amaramente, tvajol ed furmajin, il tovagliolo del formaggino.