La storia della piazza non può essere disgiunta da quella dei palazzi che vi si affacciano. Posta all’estremità occidentale della via Emilia°°, in corrispondenza della porta della cinta muraria che conduceva verso Reggio, l’ampia piazza fu voluta ex novo dal grande Duca Francesco III nella seconda metà del XVIII secolo. La straordinaria chiesa di Sant’Agostino°°, preesistente come Pantheon estense, fu così inglobata in quello che oggi è l’esteso Palazzo dei Musei°° negli anni 1767-71; sull’altro lato, il complesso di Sant’Agostino° fu costruito a partire dal 1753. Il lato oggi aperto della piazza, su largo Aldo Moro, fu occupato sino ai primi decenni del Novecento da un bel palazzo ricurvo timpanato, retro della più bella porta d’accesso alla città.
Al centro della piazza fu posto per alcuni anni un enorme monumento equestre dedicato all’ideatore dello spazio, il Duca Francesco III: eretto negli anni della creazione della piazza, nel 1774, ebbe vita breve. Durante la rivoluzione napoleonica, nel 1796, un fanatico – Giovan Battista Fornieri – vi montò sopra e lo distrusse a forza di martellate. Col marmo che sopravvisse si realizzarono i gradini dell’antica sede della camera di commercio in via Mondatora e il basamento per la statua dell’Immacolata visibile sul balcone del Palazzo Comunale.