Museo dell'Accademia Militare °°

La Guida di Modena

Museo Storico
dell'Accademia Militare °°

 

Piazza Roma
Aperto una dom al mese (su prenotazione)
               3/4 novembre
Biglietto 7 euro intero
                 5 euro ridotto
                 gratuito sotto i 5 anni
059 220022
Vedi anche Palazzo Ducale°°
 

Visitare il bel museo storico dell’Accademia Militare è attualmente l’unico modo di accedere alle meravigliose sale storiche del Palazzo Ducale°°: anche a chi non fosse particolarmente interessato ai cimeli militari è dunque da consigliare la visita.

 

La storia dell'Accademia

Si può dire che l’attuale Accademia Militare di Modena, istituto per la formazione degli ufficiali dell’esercito e dell’arma dei carabinieri, fondi le proprie origini in Piemonte. Qui, infatti, già dal 1678 (a volerla erano stati Carlo Emanuele II e la reggente Maria Giovanna di Savoia Nemours), si dette vita alla più antica Accademia per la preparazione dei capi dell’esercito al mondo.
Tempo dopo, in contemporanea con la nascita di altre istituzioni del genere in Europa, anche a Modena il Duca Francesco III (era il 1757) decise di fondare una propria Accademia e Conferenza di Architettura Militare per i giovani soldati dello stato.
Napoleone, giungendo in Italia durante la campagna del 1796, creò nel Palazzo la Scuola Nazionale del Genio e dell’Artiglieria, che avrebbe avuto un ruolo importante almeno sino alla Restaurazione. Ecco che infatti, reinsediati gli Austro-Estensi a Modena con il Duca Francesco IV, si dette vita all’Accademia Nobile Militare, poi aperta, per volontà del suo successore Francesco V, a tutti i giovani che intendevano intraprendere la carriera militare.
Con l’unità d’Italia, il grande generale Manfredo Fanti (cui è dedicata una lapide sulla facciata del Palazzo Ducale) scelse di costituire, nel 1859, quella che, dopo il 1865 (e dunque finalmente italiana), sarebbe diventata  la Scuola Militare di Fanteria e Cavalleria.
Rimase però in vita anche l’Accademia di Torino di cui si parlava all’inizio, deputata all’Artiglieria e al Genio. Solo dopo la seconda guerra mondiale, per volontà del Capo di Stato maggiore dell’esercito Raffaele Cadorna, l’istituto torinese confluì in quello modenese, costituendo l’odierna Accademia Militare di Modena.
In questo palazzo, che è dunque sede dell’unica Accademia Militare italiana, hanno studiato ben 116.000 allievi, tra cui 502 medaglie d’oro al valor militare, sei Presidenti del Consiglio e trentuno ministri. Venne frequentata anche da protagonisti della storia d’Italia quali Vittorio Emanuele III e Umberto II di Savoia Re d’Italia, Edmondo de Amicis, Francesco Baracca, Augusto Salimbeni, Giovanni Agnelli, Armando Diaz, Luigi Cadorna e Pietro Badoglio.
Attualmente, per accedere all’Accademia e diventare ‘cadetto’, occorre avere un diploma e superare numerose prove di selezione (cultura generale, efficienza fisica, accertamenti sanitari e attitudinali). L’istituto è aperto anche alle donne. Si passano qui i primi due anni di studio, trascorrendo poi gli altri tre a Torino per gli ufficiali dell’esercito oppure a Roma per l’arma dei carabinieri.
Gli allievi dell’Accademia sono una caratteristica presenza tra le vie del centro città, riconoscibilissimi nelle loro divise. Il giuramento nel cortile d’onore del Palazzo Ducale e il «Mak П 100» sono a Modena eventi molto seguiti.

 

Il Museo

Inaugurato nel 1905, il museo racconta la storia degli oltre 116.000 allievi che frequentarono l’Accademia. Tra di loro: Vittorio Emanuele III e Umberto II di Savoia Re d’Italia, Edmondo de Amicis, Francesco Baracca, Augusto Salimbeni, Giovanni Agnelli, Armando Diaz, Luigi Cadorna e Pietro Badoglio.
Il percorso comincia presso la Galleria della Memoria, corridoio in cui sono esposti targhe commemorative e gagliardetti; prosegue poi nella Sala delle Accademie: alle pareti bandiere sabaude e ducali, nelle teche armi e documenti relativi alla storia dell’istituto. Nella Sala delle Armi, mitragliatrici e fucili di varie epoche, cimeli della Grande Guerra, mitra e bombarde; nella Seconda Sala delle Armi, plastici, uniformi e armi didattiche usate per l’addestramento degli allievi. La Galleria dello Stringa prende il nome dal pittore che ne decorò il soffitto: da un lato busti estensi, dall’altro soldatini, in fondo una copia della bellissima Notte del Correggio. La Sala dei Cavalieri dell’Aria è dedicata agli aviatori della Prima Guerra Mondiale già cadetti a Modena: su tutti Francesco Baracca (il cui simbolo, il cavallino rampante, venne ripreso da Enzo Ferrari per la sua scuderia). Si accede poi alla Sala delle Uniformi, nelle cui teche sono contenute divise di varie epoche assieme a medaglieri e cassette di ordinanza. La Prima Sala Coloniale fa rivivere l’epopea delle guerre africane, e conserva il tricolore donato all’Accademia dalla Regina Margherita; la Seconda Sala Coloniale, invece, è dedicata all’Africa Orientale e Settentrionale. La splendida Sala dei Comandanti raccoglie alle pareti i ritratti di tutti i comandanti che si sono susseguiti al comando dell’Accademia, a partire da Giovanni Ruffini (anni 1860). Nella Sala degli Allievi ricordi dei tanti Mak Π 100, la cerimonia che ogni anno festeggia l’inizio degli ultimi cento giorni del corso per i cadetti (vedi la pagina sugli eventi). La Sala delle Medaglie d’Oro conserva i ritratti degli allievi insigniti della massima onorificenza al Valor militare e al centro riproduzioni delle loro medaglie. Infine, il commovente Tempo della Gloria è il memoriale dedicato a tutti i caduti italiani di tutte le guerre. Da qui si giunge poi alle Sale Storiche del lato orientale del Palazzo, affacciate su Piazza Roma°°, non occupate dal museo (vedere Palazzo Ducale°°): il Salone delle Feste, la Sala dello Stringa, la Sala del Trono, l’incredibile Salottino d’Oro.

 

[Immagini dell'Autore dietro gentile autorizzazione]