Uno dei maggiori esempi italiani di stile neoromanico, il Tempio commemora gli oltre settemila caduti modenesi della Prima Guerra Mondiale. Costruito dal 1923 dall’impresa edile di Lucillo Gasparini su progetto di Domenico Barbanti per volere del vescovo Natale Bruni, venne inaugurato nel 1929 alla presenza di Re Vittorio Emanuele III.
Visibile anche a grande distanza per le inconfondibili e inconsuete cinque alte cupole, sono da notare: il portale di ingresso, con la scritta latina «Dulce et decorum est pro Patria Mori»; le vetrate istoriate con evangelisti e santi; l’acquasantiera proveniente dal ‘sacro’ Monte Grappa; la tomba del vescovo Bruni realizzata dal Graziosi e la commovente cripta con incisi alle pareti, su marmo scuro, i nomi dei caduti. Sebbene pochi lo identifichino così, il tempio è dedicato ufficialmente a San Giuseppe. Dinanzi alla chiesa, un recente monumento ricorda le vittime delle Foibe.