San Barnaba °°

La Guida di Modena

San Barnaba °°

 

Via San Giacomo
Aperto 7.45-12.30, 15-18.30
059 236327
 

Incredibile gioiello barocco, la chiesa venne costruita a partire dal 1660 per i padri Minimi di San Francesco di Paola su disegno di Gabriele Fontanesi o di Gaspare Vigarani, sul luogo di una precedente chiesa risalente almeno al 1283. Interessante anche il palazzo che si erge alla sua destra. Sotto al portico, una piccola lapide ricorda i fedeli morti durante la peste del 1630.
La facciata contiene nelle nicchie statue dei Santi Agostino, Francesco, Barnaba e Michele (di Diomiro Cignaroli, artista veronese), oltre ai simboli di Fede e Speranza sopra il portale. Il ricchissimo interno è un capolavoro del secolo XVIII. La straordinaria volta architettonica venne affrescata con medaglioni nei primi anni del ‘700 da Sigismondo Caula e da Iacopo Antonio Mannini; l’organo sulla controfacciata è di Agostino Traeri. Le tele sotto le cantorie dei pilastri d’ingresso e del presbiterio sono di Giuseppe Ricci (1685-1759).
Nella prima cappellina a sinistra dell’ingresso, una Madonna del Soccorso dell’Ottocento; nella prima cappella, Sacra Famiglia di Giuseppe Zattera (XIX secolo) e altare in marmo del 1745 commissionato da Ottavio Rangoni; nella seconda, San Francesco di Paola di scuola romana di fine Seicento, in altare in marmo di Tommaso Loraghi del 1667-70; nella terza, Martirio di San Bartolomeo di Pier Paolo dell’Abate risalente al 1620, originariamente posto in Duomo, e altare sempre del Loraghi. Presso l’altar maggiore San Barnaba di Francesco Vellani (1746) e Miracoli di San Francesco di Paola dello stesso, più ancona e angeli di metà Settecento (opera di Giuseppe Casalgrandi e Giuseppe Ansaloni), altare e balaustra in marmo di Sante Giovanardi.
Ritornando verso il portale, a sinistra dunque partendo dal presbiterio, nella prima cappella Crocifissione con Madonna, Maddalena e San Giovanni Evangelista di Francesco Vellani (1751); nella seconda, statua in stucco della Madonna di Guadalupe di Luigi Righi (1842); nella terza, San Giovanni Nepomuceno di Luigi Manzini del 1839, entro altare del primo ottocento commissionato dalla Pia Unione delle Cappe Nere. Nella cappellina accanto all’ingresso, antichissimo fonte battesimale in marmo. Interessanti anche i graziosi confessionali in legno scuro intagliati da Giovanni Battista Tisi nel Settecento.