Dinnanzi alla chiesa di San Domenico°° si apre l’omonima piazza, in verità sostanzialmente congiunta alla più grande Piazza Roma°°. Al centro si erge il monumento, eretto per volontà di Gaetano Moreali nel 1889 (poi distrutto in epoca fascista e ricostruito successivamente), dedicato ai moti rivoluzionari del 1821 e 1831, dei quali anche Modena, in particolare con Ciro Menotti, fu protagonista.
La casa con la torre merlata è Palazzo Tàcoli, già di proprietà dei nobili Rangoni, ristrutturato nel XVIII secolo da Andrea Tarabusi. Accanto a questo, lungo via Cesare Battisti (dalla quale si può ammirare una bellissima veduta della Ghirlandina), Palazzo Frosini (fu di proprietà della famiglia dal 1750) fu rimaneggiato a metà del XVIII secolo da Alfonso Torreggiani e Francesco Vellani; la facciata è di Vincenzo Maestri (fine Ottocento). A sinistra della chiesa di San Domenico, Palazzo Belle Arti e l’omonima viuzza che porta in via Ganaceto, lungo la quale si staglia Casa Parenti, realizzata in stile liberty nel 1910 da Gustavo Zagni.